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Perché Meditare?

pubblicato il 17/02/24

Antonella Ferrari

Viviamo in un questo mondo dove un’alta percentuale di persone è scontenta, non sono soddisfatti della loro vita.
Oscar Wilde affermava: “Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste!”.

Allora cosa ci serve per vivere meglio? EQUILIBRIO. Un equilibrio tra quello che sentiamo, pensiamo e quello che facciamo.

Quando uno sta male va subito dal medico ma se prova tristezza o disagio interiore, è probabile che pensi: - “è solo un momento… passerà!”

Sottovalutare il proprio mondo interiore, che incide così tanto sulla nostra vita, è una grande perdita di energia e benessere. E soprattutto è un inganno perché fare finta di niente, non ascoltare la voce interiore è come non dare valore al sé e quell’essere che vorrebbe essere accudito perde fiducia e vicinanza al cuore.

Nel diventare lontani, sottovalutiamo il potere della mente. In uno stato normale, la mente crea circa 25 pensieri al minuto ma quando siamo stressati, arrabbiati, inquieti allora i pensieri diventano 35-40. Stanchezza e intolleranza diventano normali. Rallentare la velocità dei pensieri è importante per riportarli a 20 poi 15 poi 10 al minuto. Si dice che l’ideale sarebbe creare solo 8 pensieri al minuto come il grande raggiungimento di un buon meditatore. Questo perché la meditazione ci insegna non solo a rallentare i pensieri ma a cambiane la qualità.

Un pensiero positivo ha l’effetto di un incenso o di un diffusore di ambiente: sparge fragranza.
La meditazione è per ricreare un equilibrio tra la realtà materiale e visibile e quella non visibile del pensiero e dei sentimenti. È dare attenzione alla mente e allo stato d’animo e smettere di negare quello che uno prova. È ascolto.

L’arte più grande per vivere meglio è quella di creare buoni pensieri nella mente.

I pensieri sono un capitale, energia creativa e forza interiore. In cosa vorreste investire i vostri pensieri? Per vivere e non esistere, per non essere insoddisfatti e preoccupati, per essere contenti e sereni

Steven Covey disse: “Noi vediamo il mondo non come è, ma come siamo noi…” La meditazione serve per conoscere meglio se stessi e rapportarsi al mondo in modo migliore. Serve a riconoscere di avere un capitale (il pensiero) e saperlo investire per un benessere che non sia precario ma duraturo.

Meditare serve per uscire da 3 abitudini:
1. Quella di soffrire e stare male – Come nella storia dell’uccellino: il padrone pulisce la gabbia e si dimentica la porticina aperta ma l’uccellino non vola via! Si è abituato alla gabbia e si è dimenticato come si vola… anzi abbellisce la gabbia!

2. Quella di aspettare che cambi l’esterno – ma la vera formula è da dentro a fuori e non il contrario!

3. Quella di credere solo a ciò che è tangibile - “Chi pensa positivo vede l’invisibile, sente l’intangibile e raggiunge l’impossibile.” - Winston Churchill

L’energia più potente nell’universo è l’energia della mente. Dagli oggetti più semplici, alle più complesse teorie filosofiche, tutto si forma nella mente umana, grande laboratorio dell’anima. Le immagini e i pensieri che creiamo ad ogni momento influenzano il nostro stato emotivo e il nostro benessere fisico.
Immaginate di mangiare un limone e sentite subito l’effetto dell’acquolina. La mente crea esperienze e le registra. Consapevoli del suo potenziale, la meditazione rende sovrani della mente.

PASSI DELLA MEDITAZIONE
1 – STOP mi fermo e sosto qualche momento per calmare la mente e rallentare il flusso dei pensieri.
2. OSSERVO quello che transita nella mente
3 – SPOSTO L’ATTENZIONE SU QUELLO CHE VORREI ESSERE…
Trattando la nostra mente come un bambino. Non possiamo togliergli un giocattolo, possiamo solo fargli lasciare il vecchio quando viene stimolato a prenderne un altro migliore.

4- SCELGO UN PENSIERO AUTOPOENZIANTE – che pensiero può dare sollievo al cuore e diventare come un mantra? Ad esempio: sono forte… sono pace… sono felice… sono centrata nella mia verità….

5. LO UTILIZZO PER SERVIRE – donerò questo pensiero a chiunque mi venga in mente….

Chi MEDITA impara ad usare quattro verbi importanti:
1. APPRENDERE
2. APPREZZARE
3. ARRENDERSI
4. ASCENDERE

Ricordare che la chiave di tutto è conoscere se stessi, farà una grande differenza.
Non come mi vedono gli altri, non come la società vuole vedermi ma come io sono. Identifico le etichette che sono abituato ad attribuirmi, spesso in base al ruolo che svolgiamo. Vado oltre ogni etichetta e vedo me stessa come spirito libero che trascende cultura, sesso, età, nazionalità, Sono energia, libera, leggera, che vive oltre i ruoli fisici.

A Delfi nel tempio di Apollo (in Grecia) c’è scritto: “conosci te stesso e conoscerai l’universo”
Sei tu l’essere fisico che ha occasionali esperienze spirituali o sei l’essere spirituale che ha delle esperienze fisiche? La risposta a questa domanda è la differenza tra vivere una vita di consapevolezza o una vita da “addormentati” (Mike George).

Il fine del silenzio è uno stato interiore in cui l’io che dice “io sono” ritorna a vivere nello stato di “essere”. Essere è solo essere.
Così si ritrova una naturale connessione con tutti gli altri esseri. L’energia scorre verso l’esterno e si percepisce e conosce l’amore Non si vuole nulla dal momento, non c’è alcuna motivazione poiché essere” è, per natura, dare di per sé.
Quell’io che dice “io sono” ritorna al senso più profondo di sicurezza, l’unica vera sicurezza,
che è l’amore puro.


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