Recensione Eventi

Sostenibilità dell'essere

pubblicato il 07/03/11


Oggi si parla molto di rispetto dell’ambiente, di sostenibilità dell’essere e di risparmio energetico, di cibo sano e di qualità di vita, presupposti essenziali per una dignità umana e una sostenibilità ecologica. Questa coscienza sembra espandersi velocemente man mano che le persone prendono atto che la terra sta “piangendo”.
La speranza che ognuno nutre è di tutelare le poche risorse rimaste, di usarle al meglio e di produrre energia naturale che renda questo pianeta meno inquinato e anche più longevo…
Oggi, in termini di valutazione ecologica, stiamo utilizzando una terra e mezzo. Si prospetta quindi che nel 2040, andando avanti di questo passo, occorreranno due (2) terre! Siamo pertanto oltre quello che la terra può dare.
La Brahma Kumaris, con il suo messaggio spirituale che attiva una coscienza positiva, costruttiva e attenta ad un’etica molto profonda, ha impostato un approccio altamente ecologico partendo dal presupposto che tutto inizia nella mente. Un pensiero “green” è un approccio con la vita che implica pulizia, ordine e rispetto e, ancora prima di esprimere queste qualità fuori, le attiviamo dentro, rendendole il seme della qualità del proprio essere.
In questo contesto, il rispetto per la natura e l’ambiente viene espresso nei seguenti modi:
- Mount Abu (sede generale della BK) nel villaggio di Shantivan – impianto ad energia solare per cucinare 38.000 pasti asl giorno. Dei collettori raccolgono il calore del sole, l’acqua che attraversa i tubi viene trasformata in vapore e tutta la cucina funziona con questo sistema.
- Mount Abu, Villaggio di Gyan Sarovar – 44 parabole sono usate per cucinare 2000 pasti al giorno
- Shantivan - Progetto di un nuovo impianto ad energia solare che produce 3,5 MW di elettricità.

AGROCOLTURA YOGI SOSTENIBILE

Si chiama Yogi Farming un nuovo progetto di agricoltura ecosostenibile in cui si applica lo yoga alla coltivazione della terra. Si studia come il potere dello yoga e la forza della mente possono influire sul prodotto dei campi.
L’università Srusinagar in Gujarat sta studiando l’effetto del pensiero sulla materia. Il progetto, della durata di 5 anni, ha lo scopo di sviluppare dei test per verificare quanto la meditazione possa influenzare la coltivazione organica.
Vengono studiati gli effetti sul terreno e la microflora e quanto tempo occorre al terreno per ritornare alla fertilità originaria per evidenziare la produttività del terreno.
I terreni sono stati suddivisi in 3 categorie: terreno organico, terreno organico con il potrere dello yoga e terreno con fertilizzanti e pesticidi.
Al secondo anno di studio, hanno riscontrato che i terreni con l’ausilio della meditazione (yoga della mente) avevano cambiato i parametri riguardanti il contenuto di ferro nel grano e di microbatteri del terreno. Inoltre, hanno riscontrato una sensibile diminuzione dei danni da parassiti anche alle radici e la percentuale della germinazine era del 20% più alta degli altri campi. I prodotti sono cresciuti più velocemente ed i semi prodotti risultano di un peso specifico del 20% più alto. I micronutrienti sono aumentati e c’è stato anche un aumento di insetti e della microflora batterica che popola la campagna.
Precedentemente era stato fatto un esperimento a Poona nel Maharastra dove hanno notato un aumento del contenuto proteico da 0,7 a 1,3, dei carboidrati da 4,15 a 5,67, della vitamina C che è piu che raddoppiata, quindi un aumento del valore energetico.

METODOLOGIA

I semi da coltivare vengono portati alla Brahma Kumaris e tenuti in una stanza di meditazione da 15 a 30 giorni. I semi vengono così esposti all’energia dello yoga ovvero a pensieri di pace, amore e forza spirituale. Coloro che meditano si collegano alla Fonte (Dio o come volete chiamare quel “Generatore” Supremo) e l’energia viene inviata ai semi con il potere della mente, un po’ come farebbe una lente che coivoglia l’energia del sole. Dopodichè i semi vengono seminati nel campo e giornalmente o settimanalmente vengono fatte meditazioni da gruppo o anche individuali condotte da persone che praticano lo stile di vita dei Brahma Kumaris Rajayogi.
Se ci sono degli attacchi di parassiti viene fatto uno yoga speciale per eliminare il problema utilizzando il potere del pensiero. Se la pianta soffre si usano pensieri specialie mirati ad aiutare la pianta a liberarsi dagli insetti o da altro problema.
Questo prosegue per tutta la coltivazione e alla fine del raccolto si praticano meditazioni che esprimono un senso di gratitudine verso la natura che ci ha offerto questi prodotti.
Con il pensiero non abbiamo limiti di spazio e tempo per cui fin dall’inizio questi coltivatori yogi considerano tutto il ciclo di vita del seme. Quando lo raccolgono guardano anche il ciclo di vita futuro, ad esempio, se è un chicco di grano verrà trasformato in farina e poi chapati (pane indiano) fino alla soddisfazione di chi consuma il prodotto.
La pratica di questa tecnica basata sulle vibrazioni, sulla trasmissione di energia positiva rivolta alla terra, ai campi, ai semi, crea un un bellissimo legame con la natura e diffonde una nuova consapevolezza.
Avendo una produzione maggiore con costi minori, il vantaggio economico e la bontà del cibo sono incentivi notevoli.

I PRINCIPI DELLA BK PER DIVENTARE SOSTENIBILI

Oggi si pensa comunemente che l’equillibrio sia costituito da 2 opposti: il bene e il male. Alcuni credono che il bene non esista senza il male. Invece la conoscenza spirituale, che per me calza molto il tempo che stiamo vivendo, ci permette di ritornare in equilibrio con noi stessi se riusciamo a comprendere che l’io, l’energia, l’anima, è nella sua origine una creatura perfetta. Ognuno di noi è un essere completo, in origine, nonostante abbiamo perduto questo stato e consapevolezza.

Avendo dimenticato la dimensione spirituale dell’essere nella sua totalità e perfezione, ci siamo sempre più immedesimati con quello che non siamo. Quando consideriamo la negatività come parte di noi stessi finiamo per essere sempre più distanti e alla ricerca di qualcosa che ci aiuti a cambiare, sottomessi e privi di autostima.

Questo è un momento speciale per comprendere chi siamo veramente e la meditazione è un metodo efficace.
Ma non è così semplice, come un diamante nella roccia che non riesce a brillare alla luce del sole, è ricoperto e si è immedesimato nella pietra.

Per riattivare un meccanismo di fiducia che ci permetta di sperimentare la parte migliore di noi stessi occorre:
• evitare di dare forza agli aspetti negativi,
• cambiare il modo in cui ci rivolgiamo a noi stessi realizzando che il negativo non è parte di noi ma è una modalità acquisita, come un vestito che indossiamo ma noi non siamo il vestito sporco.

Quando meditiamo torniamo all’essenza e ci concentriamo sulla completezza dell’essere. L’essenza è sempre pura e perfetta. Nell’esperienza di trascendere la dimensione fisica, sperimentiamo la dimensione spirituale dalla quale emergono quelle potenzialità che riducono l’impatto di tutti i limiti caratteriali che abbiamo acquisito nel tempo.
Quando non siamo nella coscienza “naturale” viviamo uno squilibrio interiore che è espresso con disagi e sofferenza. La ricerca allora è di ritornare alla natura semplice e profonda che ci caratterizza come anime umane.
I cambiamenti sono necessari, il mondo va verso una condizione estrema.. E noi cosa vogliamo cambiare in noi stessi?

Oggi ci sono tante possibilità per essere fautori di un sano cambiamento.
Ecco alcune riflessioni:
- Qual è la prima cosa che vorrei cambiare nella mia vita?
- Ho bisogno di aiuto dall’esterno o posso realizzarlo da solo? La cosa più importante è realizzarlo.
- Mi pongo una scadenza… Quale?
- Come visualizzo la situazione quando il cambiamento sarà compiuto?
- Che conseguenze posso prevedere se non promuovo un cambiamento?
- Dopodichè, quale sarà la prossima cosa da cambiare?

Giornata di intensivo con Piero Musini – Bologna, febbraio 2011


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