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Mancanza di auto-controllo

pubblicato il 23/08/16


Aruna Ladva

Più di una volta sappiamo che dovremmo impegnarci a fare determinate cose, ma invece in maniera attiva o passiva scegliamo di non farle, e così diventiamo pigri. I greci chiamano ciò: Akrasìa. Significa mancanza di determinazione o debolezza di volontà. Akrasìa viene descritta come mancanza di auto-controllo, oppure come un modo di agire in difformità al nostro miglior giudizio.

Tutti abbiamo sperimentato questa forma di procrastinazione. Abbiamo delle buone intenzioni di fare una certa cosa, ma in qualche maniera evitiamo di farla e ne facciamo un’altra! Il filosofo greco Socrate si domanda specificamente come ciò sia possibile – Se si ritiene che l’azione ‘A’ sia la cosa migliore da farsi, perché uno fa qualcosa diverso da ‘A’? Secondo Socrate, una persona non sceglie mai di agire in maniera sbagliata o in contrasto con il suo miglior giudizio. Le azioni che sono contrarie alla cosa migliore è solamente un prodotto dell’ignoranza dei fatti o di conoscenza di ciò che è buono o migliore.

Socrate aveva ragione. L’akrasìa o anche indolenza, pigrizia o lentezza è più complessa di quanto pensiamo. Spesso pensiamo che sia una personale inclinazione alla non attività nonostante la capacità di agire. Si ha il potenziale, ma si è lenti nell’applicazione.

Ma se giriamo la moneta, vediamo che c’è anche un altro aspetto della storia. Forse l’ akrasìa o pigrizia è dovuta al fatto che si è ignoranti, non si conoscono i fatti, non si è sufficientemente motivati e in tal caso la domanda che ci si dovrebbe porre è: come mai?

Se una persona stesse a letto ammalata o fosse fisicamente impedita, non avremmo le stesse aspettative. Pertanto l’akrasìa non è mancanza di capacità, ma mancanza di voglia e interesse a fare uno sforzo.

Se uno dovesse prendere l’aereo alle 4 del mattino per andare in vacanza, non solo rinuncerebbe al sonno, ma sarebbe anche impaziente di arrivare in aeroporto. La motivazione darebbe una forte spinta alla rinuncia al sonno. Allo stesso modo, se non ci diamo da fare per le cose che vogliamo fare, come mai è così? Mancanza di motivazione. Che cosa ci motiverebbe a farla? Che cosa ne otteniamo? Soppesiamo i benefici.

Per Aristotele, il contrario di akrasìa è enkrateia che significa ‘ in potere’ (su se stesso). Aristotele credeva che le nostre azioni poggiano sulle nostre opinioni. Se una persona crede che A sia meglio di B, allora questa vuole fare A piuttosto che B. Se vuole fare A più di B, allora farà A piuttosto che B. Egli agirà in conformità al suo miglior giudizio, facendo della sua azione il prodotto di una opinione piuttosto che di un ragionamento.

C’è una cosa chiamata equazione sforzo-motivazione secondo la quale siamo disposti a sforzarci solamente quel tanto che ci motiva a raggiungere i nostri obiettivi. Cucinare è uno di questi casi. A meno che non siamo chef provetti, è probabile che ce ne staremmo in cucina solamente il tempo necessario a preparare un piatto semplice. Ne deriva che ciò che determina la riuscita di una qualsiasi azione è quanto importante sia l’obiettivo e quanto motivati siamo a raggiungerlo.

L’akrasìa può essere dovuta a mancanza di energia. Spesso sappiamo quale sia la cosa giusta da fare, ma ci manca l’energia per dare una spinta all’azione. L’energia viene dalla conoscenza di che cosa devo fare e perché devo farla. Chiamiamo questo: proposito.

L’energia viene dalla conoscenza del proprio proposito, impegnando la volontà e creando un pensiero determinato. Concentrarsi sullo stare in forma e in buona salute sarebbe un buon proposito su cui focalizzarsi.

Un altro aspetto decisivo è quanto siamo in forze. Se abbiamo appena concluso una maratona, è molto poco probabile che ci venga voglia di fare le pulizie in casa! In tali casi, se ci prendiamo del tempo, non solo non ci sentiremmo in colpa, ma lo considereremmo una compensazione dei nostri sforzi rafforzando il nostro entusiasmo per il futuro.

Prendersi una vacanza, fare un break o andare in ritiro non sono visti come forme di pigrizia. In realtà ci danno il tempo di fare un passo indietro per riflettere sulla nostra vita e mettere a punto la direzione, così come in passato facevano gli eserciti debilitati.

È Ora…di allontanarsi dall’ akrasìa ed entrare nell’entrakeia. Comprendere quale sia la cosa giusta da fare e trovare una forte motivazione per farla. In tal modo eliminiamo pigrizia e indolenza e viviamo con proposito.

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