Scienza e spiritualità

l'INFINITO E IL CICLO

pubblicato il 06/02/14

La sfera può essere considerata il solido perfetto per eccellenza, perché non ha spigoli, è costituita da un continuum. Quando si cammina su una sfera, come il nostro pianeta, si può camminare all’infinito, in un continuo, senza interruzioni.
Cosa può rappresentare la sfera?
Se tentiamo di mappare la superficie di una sfera usando rette parallele e perpendicolari della geometria euclidea, non ci riusciremmo. Gli angoli retti sembrano retti visti da vicino, ma, appena ci allontaniamo dall’equatore verso il polo, gli angoli non sono retti, non lo possono essere, perché siamo su una superficie sferica, che si ripiega su se stessa.
Noi, uomini del pianeta Terra, abbiamo creato la geometria Euclidea, costituita da rette, piani e parallelepipedi.
Ma esistono realmente nello spazio dell’Universo?
   No. Non possono esistere perché la perfezione è rappresentata dalla sfera.
Noi, piccole formichine, preoccupate e indaffarate nelle nostre vicende materiali ed effimere, vediamo rette ma queste non esistono.
In matematica ci insegnano che le rette parallele all’infinito si incontrano. Cosa significa? L’infinito non esiste se viaggiamo lungo la superficie di una sfera, perché le curve si ripiegano su stesse e ci ritroviamo nello stesso punto.
Le rette parallele non esistono, in quanto solo le curve costituiscono l’universo. La curva con cui faccio la mappatura, osservata da vicino, sembra una retta ma in realtà si tratta di un cerchio.
Pensiamo alla prospettiva nella pittura. Quando disegniamo una strada, questa all’infinito sembra restringersi ma è vero? Non succede nel mondo materiale.
Il palazzo sembra curvarsi, ma è vero? No.
Siamo noi, formichine, che, essendo così piccole, vediamo le cose reali distorte, dipende dal nostro punto di vista.

Quando dormiamo andiamo nel mondo dei sogni, un mondo di pura energia. I nostri pensieri creano questa dimensione. I pensieri sono pura energia che si trasmette in onde elettromagnetiche, con una determinata frequenza. Nella fisica moderna sono i quanti di energia chiamati fotoni, particelle senza massa di pura luce. Secondo la famosa formula di Einstein (E = m c2) l’energia si trasforma in materia e questa in energia. Energia e materia possono essere pensate come le due facce di una stessa medaglia: le due parti di una sfera.

Diciamo che gli altri sono il nostro specchio nel senso che vediamo all’esterno ciò che siamo noi stessi, secondo il nostro punto di vista, le nostre esperienze, poniamo attenzione su ciò che siamo e conosciamo. Gli altri possono essere visti come il prodotto materiale dei nostri pensieri, l’altra faccia della medaglia dell’energia, il nostro essere.
 
Tutte queste immagini ci riportano al ciclo, un alternarsi di opposti o forse un ruotare una sfera per osservarne l’altra parte. Non si può parlare di facce, non è un parallelepipedo ma un’altalena tra luce e materia, Dio e mondo terreno.

Chi siamo noi? Siamo anime o siamo corpi? O entrambi?
Andiamo nel mondo dei pensieri quando sogniamo ed in quello materiale quando siamo svegli. Ma chi siamo veramente se entriamo in questi due mondi?
Forse siamo anime, pura energia in un corpo materiale?
Quando ricordiamo di essere anime e siamo coscienti nel nostro presente, ci ricordiamo del mondo di luce.

Forse siamo piccole sfere di luce in un corpo materiale, che, per renderci conto di qualcosa, vedendolo, lo capiamo meglio. La malattia potrebbe essere la mancanza di una certa energia da qualche parte. Ripristinarla con trattamenti alternativi e spirituali, è doveroso da parte nostra. Vecchie abitudini dannose dovrebbero essere eliminate nel cammino verso la comprensione e raggiungimento della felicità. Questo concetto che viene sbandierato è sfruttato dai mezzi di comunicazione ed indottrinamento. Il dialogare con noi stessi, nella pace della profondità dell’anima, è benefico per il cammino verso la felicità. La comprensione degli inganni e delle illusioni, la consapevolezza del nostro vero benessere, aiutano verso un mondo che noi stessi creiamo con i nostri pensieri.

Per vivere in un mondo di pace o per il cammino verso la felicità, è fondamentale  creare pensieri positivi e liberi da preoccupazioni perché questi si trasformano in materia e creano ciò che pensiamo.
Se vediamo film di guerra, penseremo solo alla violenza e creeremo onde di guerra che si trasformeranno in qualcosa di violento o reagiremo in modo violento, oppure saremo aggressivi pensando di vivere in tempo di guerra. Potremmo provocare onde o pensieri negativi all’interno del nostro corpo, in cui questi pacchetti o quanti di energia, potrebbero ristagnare ossia interagire col nostro corpo. Se tutto è circolare e si trasforma all’interno o all’esterno del nostro corpo, perché nulla si distrugge, i pensieri negativi si arresteranno da qualche parte, provocando negatività.

Comunque essere aggressivi non ci conduce verso la felicità, anelito peculiare dell’essere umano. Vivere in pace in questo mondo implica sognare mondi di pace e non avere insonnie, liberi da preoccupazioni verso un cammino felice anche in questo mondo corporeo. La comprensione di questo mondo forse è possibile in una vita accompagnata dall’introspezione e dalla meditazione, se consideriamo il mondo corporeo e quello dei sogni le due parti di una sfera, che collega mondo di luce e pace con il mondo reale. Penso che la realtà pensata in termini di sfere e curve possa aiutare a capire meglio la realtà che viviamo e creiamo con i nostri pensieri, per tentare di vivere in un mondo di pace come dovremmo creare nei nostri sogni tranquilli, liberi da problemi.

Oppure l’universo si estende su curve, che si arrotolano su se stesse con inizio e fine indistinguibili, o su superfici onduleggianti che si ripiegano su se stesse come le scale nel dipinto di Ascher? I mondi e le dimensioni sono tanti come i migliaia di occhi di persone che li percepiscono, li pensano e li vivono, come la percezione del tempo ed il ritmo della vita sono diversi a seconda che si tratti di un fringuello o di un elefante. Il fringuello vive poco tempo e si muove velocemente, mentre l’elefante vive più a lungo e si muove più lentamente. Ogni respiro di vita o manifestarsi materiale di energia è diverso e si esprime con una frequenza diversa.

È perfetta la nostra vita? Potrebbe essere migliore? A posteriori spesso sembra che sia perfetta. Ci sono altri mondi possibili oltre a questo che sto vivendo?
Il mondo è perfetto: ogni cosa che accade, ogni persona che incontriamo ci insegna qualcosa. Noi, dalla nostra percezione troppo vicina, spesso non capiamo quale potrebbe essere la cosa migliore per noi, perché siamo localizzati troppo vicino alle curve che mappano la sfera. Se potessimo renderci conto della sfera e delle curve e guardarle da lontano, ci renderemmo conto della sua perfezione, osservando dall’alto l’insieme in generale e non il dettaglio specifico della nostra singola esistenza. In questo caso l’accettazione delle nostre giornate e di ciò che ci accade potrebbe risultare perfetto perché ciclico.

 

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