Recensione Eventi

L'antico Yoga di Bharat

pubblicato il 01/09/11
 
 
 

 
L’India da sempre è considerata un luogo di particolare spiritualità e sempre più gente nel mondo sta dimostrando molto interesse per lo yoga.
Tra i tanti tipi di yoga, alcuni sono: karma yoga, lo yoga nell’azione, bakthi yoga, lo yoga devozionale, hatha yoga quello praticato dai sannyasi che decidevano di ritirarsi dal mondo e vivere nella rinuncia.
Ma l’antico yoga di Bharat è il Raja Yoga. Yoga significa unione, connessione, ma qual è il significato spirituale di yoga? Il Raja Yoga è per controllare se stessi, e Raja vuol dire “regale”.
 
Viviamo nel mondo che è un luogo di socialità, abbiamo sempre una qualche connessione con qualcuno. Un bambino appena nato è fortemente connesso con i genitori, man mano che cresce interagisce con i suoi insegnanti e con gli amici. Ma l’interazione umana benchè sia una “connessione” non è ciò che intendiamo per “ yoga”.
 
Quando nasciamo non abbiamo alcun nome, i nostri genitori ci hanno dato un nome, il corpo riceve un nome, con il quale poi ci identifichiamo.  Ma come potremmo chiamare un’anima?
Dopo gli studi riceviamo un titolo, ma per quanto ci possiamo identificare con un ruolo, non siamo il ruolo ma colui che lo espleta.
 
Se per caso muore uno dei miei amici (si dice anche: lascia il corpo), dirò che se n’è andato! Pochi minuti prima stavamo interagendo e, poco dopo, è andato… Il suo corpo è ancora lì ma dirò che se n’è andato. Allora cosa c’era dentro al corpo? 
Il primo aspetto essenziale del Raja Yoga  è distinguere l’anima e il corpo, sono due energie diverse.  Non direi mai io la bocca, io le mani, io il naso, per IO intendo l’anima e MIO intendo il corpo.
 
Il secondo punto è con chi mi connetto? Il Raja Yoga implica la riscoperta della propria natura e la connessione tra l’anima e l’Anima Suprema. Il ritorno a questa consapevolezza cambia l’intero approccio con la vita. È l’anima che vuole comunicare con l’Anima Suprema e solo lei sa come si fa.
 
Per connettersi con l’Anima Suprema abbiamo bisogno di alcuni strumenti. Quali?
L’anima ha tre facoltà:
1.      mente
2.      intelletto
3.      impronte caratteriali o sanskaras
 
La mente è la più grande energia creativa degli esseri umani e con l’aiuto del pensiero siamo in grado di raggiungere l’Anima Suprema. Molta gente si lamenta sempre di non riuscire a controllare la mente che, ribelle, pensa molto e male.
 
L’antico yoga è quello che ci insegna a concentrare ed ottimizzare la nostra mente ed utilizzarla come grande risorsa. La natura della mente è pensare, perciò quando dico che non posso controllare la mia mente sto in effetti dicendo che produco moltissimi pensieri. Sapete quanti pensieri produciamo?  Alcuni scienziati hanno ipotizzato che una persona produce normalmente 35.000 pensieri al giorno! Può anche arrivare a 50.000 e persino 60.000 pensieri se ha poco autocontrollo.
Qualcuno che pensa proprio tanto potrebbe addirittura arrivare a 70.000 pensieri!
 
Ma quanti pensieri realmente ci servono nella nostra vita quotidiana? Si dice che al massimo ce ne basterebbero 5000, ma suppongo anche ben di meno… Quindi quanta energia sprechiamo in pensieri inutili e negativi?
Questa nostra risorsa, così preziosa, viene sperperata in tanti pensieri inutili. Ogni pensiero ha un impatto molto profondo nella nostra vita personale e anche in quella di altri.
Con la pratica del Raja Yoga impariamo a controllare la nostra mente, senza forzarla ma neanche facendole produrre pensieri a ruota libera. Se la mente viene controllata per forza, questo ha una ripercussione sul nostro corpo, sul cuore, sul cervello e sugli occhi.
 
Ma il metodo che adottiamo è quello di stimolare la mente a pensare in modo positivo, affinchè la mente coltivi e alimenti sentimenti più veri e sani. Pensare bene è creare il presupposto di un reale benessere. Al contrario se penso che una persona sia molto negativa,  il mio volto cambierà, rivelando un’ombra di rifiuto/rigetto, le mie mani cominceranno a gesticolare in modo nervoso, mi arrabbierò ripensando che tre anni fa mi ha fatto uno sgarro e se qualcuno in quel momento controllasse i battiti del mio cuore sarebbero un po’ accelerati.
Un solo pensiero può avere un effetto così enorme sul mio stato d’animo, sulle persone e nell’ambiente attorno a me.
 
Per avere una buona connessione con la Fonte Suprema devo mantenere una mente pulita e chiara, per questo è basilare saper trasformare i pensieri negativi nella mente in pensieri positivi. Il tutto inizia riscoprendo le qualità innate del sé.
L’anima racchiude già tutte le virtù e tutte le qualità, come la gioia, la pace, l’amore ecc… ma a causa dei pensieri negativi le qualità vengono regolarmente sommerse. Per mantenere la mente pulita e chiara, dobbiamo prestare attenzione, in modo consapevole, alla qualità dei nostri pensieri.
 
Vi voglio raccontare la storia.
È la storia di un re che aveva tanta misericordia e dava molta attenzione ad ogni suddito del suo regno. Una volta annunciò che se qualcuno aveva delle cose che non riusciva a vendere, avrebbe potuto portarle al castello e ricevere del denaro in cambio.  Così alcuni si presentarono a corte con vari oggetti. Un giorno arrivò un signore con un pezzo di carta e disse al re che nessuno voleva quel pezzo di carta! Poiché il re aveva promesso che avrebbe dato una ricompensa disse: ok, dammi pure quel pezzo di carta. L’uomo allora aggiunse che c’era una condizione, ovvero che ciò che era vi era scritto andava letto una volta al giorno. La frase riportata sulla carta era: non ti arrabbiare.
 
Il re, fedele alla sua promessa iniziò a leggere quella frase una volta al giorno. Aveva solo una figlia che molto curiosa di imparare tutto, si dilettava in ogni pratica e apprendimento.  Un giorno la figlia tornò molto tardi da un allenamento militare quindi vestita con una divisa.
Era così stanca che crollò a dormire vestita sul letto della madre. Il re si svegliò durante la notte e passando davanti alla stanza della regina fu scioccato! Faccio così tanto per la gente del mio regno ed oggi è successa un’ingiustizia; un uomo è entrato nel palazzo e si è messo a dormire sul letto della regina! Il re prese la spada e si avvicinò al letto deciso ad uccidere il suddito insolente, ma in quel momento gli venne in mente la frase: non ti arrabbiare..
Buttò giù la spada e disse alla guardia di controllare chi era quell’uomo. Allora scoprì che era sua figlia! Così realizzò che la frase sul quel foglio insignificante aveva salvato la vita della figlia.
 
Spesso a noi accade lo stesso. Senza pensare facciamo azioni che hanno ripercussioni nella nostra vita. Qual è la natura di un bambino? È quella di giocare tutto il giorno. Se mentre lavorate un bambino prende le vostre carte voi forse vi arrabbiate e gli date uno schiaffo! Lui comincerà a piangere e a voi toccherà calmarlo. Possiamo prevenire questo, magari dando qualcosa al bambino per distrarlo. Allo stesso modo dobbiamo dare alla nostra mente dei pensieri significativi, utili, positivi e, ancora meglio, dei pensieri puri da gestire. Questa modalità è veramente tra i primi passi del raja yoga.
 
Mi ricordo che da bambini volevamo fare subito colazione e nostra madre ci diceva no, prima di colazione dobbiamo ricordare il Padre. Solo dopo aver meditato ci faceva fare colazione.
Così come diamo molta attenzione al cibo per il corpo, ingerendo supplementi alimentari se manchiamo di vitamine o altro, dobbiamo dare altrettanta attenzione all’anima affinchè sia rafforzata dal potere della mente.  
 
Il raja yoga in questo modo ci permette di capire e cambiare.
 
 

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