pubblicato il 01/12/13

Settembre 2013: seminario residenziale a S. Teodoro – Sardegna

La deliziosa cornice dell’hotel Bonsai di San Teodoro, paese nei pressi di Olbia ha ospitato YOGESH  SHARDA e un seminario di 3 giorni dedicato ai temi dell’autoconsapevolezza e della felicità.
Quanto siamo consapevoli del fatto che la felicità è connaturata all’uomo?

“La felicità è come un fiume che scorre liberamente in natura”.  Siamo noi a bloccarlo costruendo inconsapevolmente, barriere e “dighe”.  La felicità è amore, libertà, armonia e spiritualità.

Spesso però il ritmo delle nostre vite ci fa perdere il contatto col nostro vero sé e quindi quel benessere, che ritenevamo definitivamente conquistato, svanisce.

“Possiamo individuare sei aree nella nostra vita:

    1. salute
    2. famiglia
    3. lavoro
    4. amici
    5. studio
    6. tempo libero

Ci ritroviamo a “saltellare” da una di queste aree all’altra, spesso freneticamente cercando nel fare quella gioia e felicità che non sono più così facili da sperimentare.

Chiediamoci: “IO chi sono?”
Probabilmente molti di noi non riescono a dare una risposta: abbiamo perso il nostro sé.  Le cose perdono gusto ed attrazione, ci sentiamo stanchi, stressati e svuotati di ogni energia. I
l rimedio più veloce è prendere qualche pillola (per stabilizzare l’umore, per dormire, per calmare l’ansia …), ma queste (da non eliminare, sono utili in certi casi) possono creare dipendenza e darci l’impressione che la nostra mente sia fragile.

Le grandi città di frequente  avviluppano le nostre vite, sempre più occupate da smartphone, computer, telefonate, TV, giornali che continuamente ci bombardano d’informazioni. Ma esiste ancora uno spazio sacro nella nostra mente? Quello spazio sacro mi riporta alla consapevolezza che al centro della mia vita ci sono IO.

È importante essere operativi, efficienti e responsabili nella vita di tutti giorni e nelle nostra mansioni, ma oltre a gestire l’esterno è tanto utile saper gestire se stessi, quello che spesso è indicato come SELF-MANAGEMENT.
Per una gestione “felice” della propria identità e personalità il silenzio è un ottimo compagno.
Fermandosi più volte durante la giornata, per osservarsi e realizzare cose avviene nel mondo dei nostri pensieri e sentimenti,  possiamo controllare il pensiero, pilastro della nostra vita.  Così possiamo controllare le nostre reazioni alle sollecitazioni esterne.
Se continuiamo a cercare di controllare la vita esterna, gli altri e tutto ciò che, di fatto NON è controllabile ne deriverà solo stress. 

“La felicità spirituale è interiore, profonda e duratura”.  Ha radici nel silenzio e nella pace – prima qualità dell’anima -  e dà qualità non solo alla nostra vita, ma anche a coloro con i quali ci relazioniamo quotidianamente. La felicità infatti s’irradia con un sorriso, come le ondine provocate dal sassolino che da bambini facevamo saltellare sul mare piatto del crepuscolo.


 

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