pubblicato il 24/08/14

Questi pochi pensieri, carichi di rispetto e amore fraterno, vogliono accompagnare un'anima che è stata di grande esempio per tutti coloro che l'hanno incontrato, Anthony Strano.
Nato in Australia da genitori siciliani, ha mantenuto un grande feeling per il paese di cui la cultura lo aveva sempre affascinato fin da piccolo.
Il giorno della morte del padre anche il figlio ha messo le ali per volare altrove, il 26 luglio 2014. Padre Pio aveva indicato al papà che avrebbe avuto un figlio che Dio avrebbe usato come promotore di pace e così è stato.
Ha lasciato questo corpo fisico in Brasile durante un tour di conferenze, e il cuore, già molto fragile da lungo tempo, si è fermato.
La sua vita però continua, in altri lidi e con altro ruolo, e ciò che ha seminato indubbiamente rimane nel suo eterno bagaglio.  I suoi libri raccontano la sua saggezza e le perle di conoscenza ancora rotolano nella mente di coloro che hanno e continuano a condividere lo stesso amore per la spiritualità.

Principio 1 - Osservare, non assorbire
Osservare è un’abilità silenziosa che abbiamo bisogno di acquisire se vogliamo ottenere cambiamenti positivi. Essere un osservatore distaccato vuol dire mantenere la mente pulita e libera e perciò aperta a nuove prospettive.
Essere capaci di osservare ci rende creativi, produttivi ed efficienti perché abbiamo fatto spazio ad una comprensione migliore e più ampia. Se non riusciamo ad apprendere quest’abilità, è probabile che ci faremo assorbire dalle negatività di qualsiasi circostanza. Rimaniamo intrappolati nelle sabbie mobili del “che male c’è?”- E questo ci impedisce di mettere le cose a posto.

Principio 2 - Essere consapevoli e non giudicanti
C’è un proverbio indiano che dice: “Guarda, ma non vedere! Ascolta, ma non sentire!” Vuol dire rimanere consapevoli di tutte le realtà, incluse quelle negative, ma non focalizzarsi su di esse. Veniamo presi nelle negatività perché reagiamo con pregiudizi, accuse, critiche o definizioni.
Non appena giudichiamo o critichiamo, incaselliamo e interferiamo nel destino di un’altra persona o situazione.
Non può esservi manifestazione positiva quando c’è un approccio negativo. Vogliamo che gli altri siano migliori, ma invece di aiutarli, o di avere fiducia in loro e di vedere le loro buone qualità, ci concentriamo sul loro passato, sui loro punti deboli e i loro errori!

Principio 3 - Focalizzare e lasciar correre
L’esempio di come funzionano la terra e il sole ci offre l’opportunità di imparare una legge il cui significato è di primaria importanza per il buon svolgersi di tutti gli aspetti della vita. Il sole dà vita alla terra attraverso la luce; la terra si muove continuamente secondo cicli ripetitivi intorno al sole. Il fenomeno del tempo è il risultato diretto dei ritmi armoniosi ed equilibrati della terra. Abbiamo bisogno di una concentrazione di pensiero, volontà e comprensione per conseguire profondità e novità. Ma, quando diventiamo troppo concentrati, subentrano rigidità e pressione. Ciò porta ad uno squilibrio che ci fa perdere creatività ed apertura.
Abbiamo bisogno di mantenere l’equilibrio tra il dettaglio e l’essere molto focalizzati e dall’altra parte un’ampiezza di veduta.

Principio 4 - Avvicinarsi e allontanarsi
Affinché un’attività o una relazione si mantengano in armonia e con successo, dovremmo sapere  quando avvicinarci e quando allontanarci – come un giardiniere che semina quando è il tempo giusto, si avvicina per innaffiare la pianta e poi si allontana per consentire alla natura di portare avanti il suo lavoro.
Il bravo giardiniere non interviene troppo: dopo aver piantato i semi, non li vanga fuori il giorno dopo per vedere se sono spuntate le radici. E neanche se ne sta lontano troppo, perché così facendo, le piante morirebbero per mancanza di cure.
Allo stesso modo, abbiamo il privilegio di piantare semi di buone intenzioni, rispetto e tolleranza, e contemporaneamente di lasciare agli altri e alle forze dell’universo lo spazio di lavorare in conformità alla loro natura.
Molto spesso piantiamo questi semi e vogliamo i risultati immediati. Rimaniamo attaccati a quello che facciamo, perciò non lasciamo spazio alle cose di manifestarsi secondo il loro tempo appropriato. E’ un’arte sapere quando avvicinarsi e quando allontanarsi.

Principio 5 -  Complementarietà, non competizione
Armonia, benessere e realizzazione dello scopo personale sono possibili solo quando la nostra coscienza è inclusiva, piuttosto che escludente. Questo significa che una coscienza riconosce e apprezza che tutte le cose della vita hanno una finalità.
Quando le persone, in maniera individuale o collettiva, tendono ad escludere, cioè quando la loro identità è radicata sulla prerogativa e il privilegio, allora l’armonia, la pace e certamente l’amore, vanno perduti. Se è salutare e necessario apprezzare chi siamo, diventa altresì dannoso attaccarsi alle nostre specialità, facendo sentire inferiori gli altri perché non posseggono le stesse qualità. Quasi sempre, la causa dei conflitti è connessa con questo senso di dominio o soppressione perché ci sentiamo migliori di altri! Quando impariamo ad essere complementari invece che competitivi, possiamo sperimentare pace e, meglio ancora, auto-rispetto.

Principio 6 -  L’individuale e il collettivo
Una persona che desideri vivere pienamente realizza che sia il collettivo che l’individuale vanno riconosciuti. Nessuno può esistere senza l’altro, benché molti abbiano sperimentato entrambi gli estremi con risultati dannosi.
Gli individui in fase di evoluzione spirituale sviluppano un chiaro senso del proprio valore personale, riconoscono ed accettano la propria unicità e fanno propria la realizzazione di essere liberi qualsiasi cosa scelgano di essere.
Contemporaneamente, il loro senso di indipendenza consente loro di avvicinarsi agli altri senza pregiudizi e lavorano bene insieme perché sono interiormente appagati.

Principio 7 - Fede
Ciò che crediamo si avvera. Ciò che crediamo è il riflesso dei nostri pensieri più profondi che, in un modo o nell’altro, sono presenti in ogni momento della nostra vita.
La fede è l’energia della comprensione che ci mette in grado di realizzare che tutto è possibile,  anche se non fa parte della nostra visione e, in modo particolare, anche se non si colloca entro i limiti della ragione..
Con la fede non è necessario analizzare e conoscere tutto nei dettagli prima di fare qualcosa. Ciò che serve sono alcuni elementi fondamentali, poi possiamo passare all’azione. Quando guidiamo, insistiamo per conoscere prima come funziona un motore? Oggi c’è la tendenza a pensare troppo, a voler controllare ogni cosa. Questo modo di vivere è privo di spontaneità e semplicità.
Per quanto ci sia il bisogno di una logica, questa deve essere abbastanza flessibile da lasciar spazio all’inattesa, impredicibile, grande sorpresa.

Principio 8 - La Fonte Incondizionata
C’è un Essere solo nell’universo che non è condizionato da alcun desiderio o bisogno. Poiché non vuole niente, tutto gli appartiene, senza possederlo né controllarlo. È Colui che dona liberamente amore a tutti e serve senza chiedere nulla in cambio. Come una calamita che attira oltre i confini del tempo e della materia, oltre il dare e il prendere, oltre i calcoli e le misure, la Fonte attrae tutti perché non desidera nulla e dona tutto ciò che ha.

Per iscriversi alla Rajayoga Newsletter mensile e ricevere informazione su corsi di meditazione, eventi, ricette vegetariane e tanto altro, clicca qui:
http://www.rajayoganewsletter.com/newsletter.htm



Inserisci un commento

(La pubblicazione è soggetta ad approvazione da parte della redazione.)
*La tua email non sarà pubblicata
Autorizzo il trattamento dei miei dati secondo l'informativa privacy.
Codice di controllo

FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Iscriviti alla Newsletter

Privacy Policy      Cookie Policy