La posta di Antonella

ANTONELLA RISPONDE A SILVANO

pubblicato il 27/05/16

Domanda di Silvano

Nello studio della filosofia del karma, mi chiedo come è possibile che esista un meccanismo che porta giustizia, faccio fatica a crederci. Chi tiene il registro delle nostre azioni per portarci un ritorno, bello o brutto che sia?
Silvano

Risposta di Antonella

Caro Silvano
grazie della tua domanda perché suppongo che corrisponda al pensiero di molti, in occidente;  di quelli che ritengono che questa legge” o “filosofia” sia un’invenzione orientale per tenere tutti buoni e nell’accettazione passiva degli eventi.  Ma viviamo in un mondo dove le evidenze e le riprove tangibili sono molto importanti, della serie: credo se tocco… o se vedo. Altrimenti è una fantasia.  Ma il nostro corpo è un meccanismo incredibile di cui non vediamo il cuore che pompa instancabile, fino alla morte, non vediamo il fegato e i polmoni che fanno il loro lavoro. Lo diamo per scontato perché è la vita.

In parallelo alla vita fisica c’è una via spirituale che è una dimensione molto più vasta e più significativa di quella fisica. Il mondo dei pensieri incide su tutto, relazioni, decisioni, la direzione che prendiamo e tutto il resto.  Cosi il mondo dei sentimenti, ci fa sentire amati o odiati, felici o infelici. Il mondo delle intuizioni, ci fa fiutare qualcosa che non appare… insomma esistono dei “mondi” che determinano quello che facciamo e diciamo. E sono dimensioni tanto invisibili quanto reali.

Cosi il karma è un meccanismo che è connesso con la nostra coscienza. È il filo sottile della giustizia che collega le nostre azioni – causa - con il loro effetto. Quindi l’azione, karma,  determina il nostro destino.

Per sua natura la nostra coscienza vibra di energia molto elevata. Pur essendo non proprio virtuosi qualcosa ci dice che conosciamo più bontà di quella che esprimiamo. Capirlo è utile,  nonostante sia qualcosa che devo credere o ancora meglio sperimentare. Così come si può avere la fede di essere qualcosa di più di questo corpo, o la fede che il pensiero esiste pur non vedendolo, altri due grandi aspetti sono sostenuti da una fede non cieca ma consapevole: l’Essere Supremo e il Karma.  In effetti è bene non credere a niente ma cercare l'esperienza per poterli rendere qualcosa che ci arricchisce da dentro.   
L'argomento è molto vasto, spero sia un assaggio significativo.
Un saluto di pace
Antonella

Per iscriversi alla Rajayoga Newsletter mensile e ricevere informazione su corsi di meditazione, eventi, ricette vegetariane e tanto altro, clicca qui:
http://www.rajayoganewsletter.com/newsletter.htm


Inserisci un commento

(La pubblicazione è soggetta ad approvazione da parte della redazione.)
*La tua email non sarà pubblicata
Autorizzo il trattamento dei miei dati secondo l'informativa privacy.
Codice di controllo

FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Iscriviti alla Newsletter

Privacy Policy      Cookie Policy